TRILITI E TETRALITI ORIENTATI NELL'AREA MEDITERRANEA.
PRIME CONSIDERAZIONI E SIMILITUDINI SUL TETRALITHON DI SIGNAL DE RANDON (LOZÈRE ) E SUL TRILITHON DI NIOLU (CORSICA)
(primo documento d'archivio sul tema n.d.w.)
Il ricercatore Anto Maria Ottavi (Club d’Archeoastronomia di Corsica – A.R.C.A.) ha segnalato l’esistenza di un complesso megalitico a forma di trilithon, denominato <e Trespide>, con la pietra superiore modellata a losanga, nel territorio di Niolu (Corsica Centrale). Al fine di poter fare una comparazione nella survey, fra il tetralithon di San Lorenzo al Caprione, il tetralithon di Signal de Randon (Lozère) ed il trilithon di Niolu, si è reso necessario effettuare un sopralluogo nel sito. L’osservazione ha permesso di rilevare le seguenti caratteristiche:
1. tutti e tre i costrutti presentano la pietra superiore a forma di losanga;
2. il trilithon di Niolu è orientato a NW (315° secondo il rilevamento effettuato con la bussola a liquido, da rilevamento nautico, tipo Prisma, della ditta Rivière – Genova);
3. fra la pietra di sostegno sinistra e la pietra a losanga può filtrare la luce del Sole, mentre questo percorre il suo arco diurno, per cui si dovrà osservare nel prossimo solstizio d’estate se avvengano all’interno della struttura particolari fenomeni luminosi collegati a situazioni frequenziali (si veda l’argomento trattato nel poster presentato al 1° Congresso Nazionale di Archeoastronomia a Padova – 28/29 Settembre 2001 – circa la penetrazione della luce nel nuraghe Àiga di Abbasanta – pagina 58 degli Atti – http://www3.shiny.caprione/padova.htm);
4. a fronte del trilithon e nella bisettrice del costrutto appare il Monte Cinto, il più elevato della Corsica (m 2 710 s.l.m.);
5. a circa 20 metri di distanza dal trilithon si rinviene un masso portante sulla sommità un foro
passante di circa 40 centimetri di diametro, detto <a Leca>, orientato in direzione del punto del sorgere equinoziale sulla cresta del monte detto <i capu di a Borba>. In prossimità esiste un seggio intagliato nella roccia. Sedendovisi, ed allargando le braccia, si viene ad avere il masso con il foro passante verso Est, ed il trilithon verso Ovest. Da questi elementi si può ipotizzare che il sito avesse carattere liturgico (funzione augurale, per l’osservazione degli uccelli favorevoli o degli uccelli sfavorevoli);
1. la caratteristica liturgica del sito è confermata dalla presenza di una coppella con canalicolo,
posta su un masso antistante il trilithon, nella direzione verso il Monte Cinto. Questo stesso elemento (coppella con canalicolo) si riscontra in prossimità del quadrilithon del Lozère;
1. utilizzando il GPS si sono rilevate le coordinate del trilithon (Latitudine 42° 19,25’ N – Longitudine 09° 00.2’ Est – altezza m 852 s.l.m.);
2. si è posizionato il sito nella carta nautica n. 432 dell’Istituto Idrografico della Marina – Dal Mar Balearico al Mar Tirreno;
3. si sono posizionati in carta il quadrilithon di San Lorenzo al Caprione (44° 05.6’ N – 09° 55.9’ E) ed il quadrilithon di Signal de Randon (44° 39’ N – 03° 32’ E);
4. si è ottenuto un triangolo pressoché isoscele, con un angolo di 80°, un angolo di 76° ed un angolo di 24°, che, dovrà essere riconsiderato in chiave di trigonometria sferica, tenuto conto dell’ampiezza delle distanze in gioco (oltre 550 chilometri). I lati di questo triangolo mostrano i seguenti allineamenti:
1. 121° - 301° lato Lozère – Corsica, pressoché collimante con la direzione del sorgere del Sole al Solstizio d’inverno ed al tramonto del Sole al Solstizio d’Estate;<br>
2. 97° - 277° lato Lozère – Liguria Orientale, pressoché collimante con il sorgere ed il tramonto equinoziale;
3. 21° - 201° lato Liguria orientale – Corsica;
5. la ricerca archeologica è stata inizialmente condotta da Roger Grosjean ed ha consentito di
appurare che il territorio è stato frequentato già nel VI millennio a.C. (Abri Albertini). L’occupazione del territorio non si è interrotta, come mostrano i reperti del vicino Museo di Albertacce.
CALCOLI LOGARITMICI
Utilizzando la formula di Eulero, la lunghezza del lato Lozère – Corsica diviene 5° 7’, corrispondenti a 307’, cioè a miglia marine 307, cioè km 568.87.
La lunghezza del lato Lozère – Liguria Orientale diviene 5° 44’, corrispondente a 344 miglia, cioè a km 637,43 (confrontando sul lato più lungo la differenza A assume il valore = – 10.75% ; confrontando sul lato più corto la differenza B assume il valore = + 12%).
Effettuando i calcoli degli azimuth come calcoli nautici di ricerca di rotta fra due punti di cui si conoscono le coordinate, mediante l’utilizzo del calcolo logaritmo basato sulla latitudine media, sono emersi i seguenti dati:
a) lato Corsica – Lozère = N 59° 41,5’ W = 300,3° (in carta 301°)
b) lato Liguria – Lozère = N 83° 03.7’ W = 276.7° (in carta 277°)
che forniscono, rispetto ai dati di carteggio, differenze inferiori al grado.
(primo documento d'archivio sul tema n.d.w.)
Il ricercatore Anto Maria Ottavi (Club d’Archeoastronomia di Corsica – A.R.C.A.) ha segnalato l’esistenza di un complesso megalitico a forma di trilithon, denominato <e Trespide>, con la pietra superiore modellata a losanga, nel territorio di Niolu (Corsica Centrale). Al fine di poter fare una comparazione nella survey, fra il tetralithon di San Lorenzo al Caprione, il tetralithon di Signal de Randon (Lozère) ed il trilithon di Niolu, si è reso necessario effettuare un sopralluogo nel sito. L’osservazione ha permesso di rilevare le seguenti caratteristiche:
1. tutti e tre i costrutti presentano la pietra superiore a forma di losanga;
2. il trilithon di Niolu è orientato a NW (315° secondo il rilevamento effettuato con la bussola a liquido, da rilevamento nautico, tipo Prisma, della ditta Rivière – Genova);
3. fra la pietra di sostegno sinistra e la pietra a losanga può filtrare la luce del Sole, mentre questo percorre il suo arco diurno, per cui si dovrà osservare nel prossimo solstizio d’estate se avvengano all’interno della struttura particolari fenomeni luminosi collegati a situazioni frequenziali (si veda l’argomento trattato nel poster presentato al 1° Congresso Nazionale di Archeoastronomia a Padova – 28/29 Settembre 2001 – circa la penetrazione della luce nel nuraghe Àiga di Abbasanta – pagina 58 degli Atti – http://www3.shiny.caprione/padova.htm);
4. a fronte del trilithon e nella bisettrice del costrutto appare il Monte Cinto, il più elevato della Corsica (m 2 710 s.l.m.);
5. a circa 20 metri di distanza dal trilithon si rinviene un masso portante sulla sommità un foro
passante di circa 40 centimetri di diametro, detto <a Leca>, orientato in direzione del punto del sorgere equinoziale sulla cresta del monte detto <i capu di a Borba>. In prossimità esiste un seggio intagliato nella roccia. Sedendovisi, ed allargando le braccia, si viene ad avere il masso con il foro passante verso Est, ed il trilithon verso Ovest. Da questi elementi si può ipotizzare che il sito avesse carattere liturgico (funzione augurale, per l’osservazione degli uccelli favorevoli o degli uccelli sfavorevoli);
1. la caratteristica liturgica del sito è confermata dalla presenza di una coppella con canalicolo,
posta su un masso antistante il trilithon, nella direzione verso il Monte Cinto. Questo stesso elemento (coppella con canalicolo) si riscontra in prossimità del quadrilithon del Lozère;
1. utilizzando il GPS si sono rilevate le coordinate del trilithon (Latitudine 42° 19,25’ N – Longitudine 09° 00.2’ Est – altezza m 852 s.l.m.);
2. si è posizionato il sito nella carta nautica n. 432 dell’Istituto Idrografico della Marina – Dal Mar Balearico al Mar Tirreno;
3. si sono posizionati in carta il quadrilithon di San Lorenzo al Caprione (44° 05.6’ N – 09° 55.9’ E) ed il quadrilithon di Signal de Randon (44° 39’ N – 03° 32’ E);
4. si è ottenuto un triangolo pressoché isoscele, con un angolo di 80°, un angolo di 76° ed un angolo di 24°, che, dovrà essere riconsiderato in chiave di trigonometria sferica, tenuto conto dell’ampiezza delle distanze in gioco (oltre 550 chilometri). I lati di questo triangolo mostrano i seguenti allineamenti:
1. 121° - 301° lato Lozère – Corsica, pressoché collimante con la direzione del sorgere del Sole al Solstizio d’inverno ed al tramonto del Sole al Solstizio d’Estate;<br>
2. 97° - 277° lato Lozère – Liguria Orientale, pressoché collimante con il sorgere ed il tramonto equinoziale;
3. 21° - 201° lato Liguria orientale – Corsica;
5. la ricerca archeologica è stata inizialmente condotta da Roger Grosjean ed ha consentito di
appurare che il territorio è stato frequentato già nel VI millennio a.C. (Abri Albertini). L’occupazione del territorio non si è interrotta, come mostrano i reperti del vicino Museo di Albertacce.
CALCOLI LOGARITMICI
Utilizzando la formula di Eulero, la lunghezza del lato Lozère – Corsica diviene 5° 7’, corrispondenti a 307’, cioè a miglia marine 307, cioè km 568.87.
La lunghezza del lato Lozère – Liguria Orientale diviene 5° 44’, corrispondente a 344 miglia, cioè a km 637,43 (confrontando sul lato più lungo la differenza A assume il valore = – 10.75% ; confrontando sul lato più corto la differenza B assume il valore = + 12%).
Effettuando i calcoli degli azimuth come calcoli nautici di ricerca di rotta fra due punti di cui si conoscono le coordinate, mediante l’utilizzo del calcolo logaritmo basato sulla latitudine media, sono emersi i seguenti dati:
a) lato Corsica – Lozère = N 59° 41,5’ W = 300,3° (in carta 301°)
b) lato Liguria – Lozère = N 83° 03.7’ W = 276.7° (in carta 277°)
che forniscono, rispetto ai dati di carteggio, differenze inferiori al grado.