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I Megaliti e l'Archeoastronomia
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Allineamento equinoziale megalitico a Filitosa (Corsica).

CORSICA: Allineamento equinoziale a Filitosa

Il sito di Filitosa è noto in tutto il mondo per le meravigliose statue-stele in granito bianco. Questi reperti hanno però perso molto del loro valore nel campo della etnografico e della -archeoastronomia in quanto sono stati spostati dai luoghi ove erano abbattuti, per venire collocati in altre posizioni secondo il solo senso estetico-architettonico.
Le persone più sensibili rilevano ciò, e si rammaricano, definendo il sito come “freddo”.
 
La survey sul sito ha permesso di rilevare le seguenti valenze:
- il sito è collocato in un’area attorniata da due corsi d’acqua. Ciò è sicura prova di grande sacralità.In una analisi comparata con il territorio di Lunigiana, questa particolarità si rileva nel sito di Pontevecchio, ove sono state trovate le nove statue stele allineate, nonché si rileva nella Valle di Lagorara.
- il sito è aperto a quasi tutti gli azimuth, del sorgere e del tramonto, come si addice ai luoghi di grande cerimonialità.
- Il sito è collocato in un’area percorsa da faglie (si pensi ai Canyon di Valinco e di Moines) ove si trovano molti dei castellari della Corsica (Alo-Bisughjé - Pozzone - Furcina - Presa-Tusiu - Cucuruzzu - Capula - Milaonu - Evini - I Calanchi - Cuntorba - Monte Barbatu - Calzola-Castellucciu – Balestra - Foce - Palajo-Trutoli).
- il sito è collocato in una area geologica ricca di graniti.
Tutti questi elementi concorrono a rendere ricca di aspettative l’analisi puntuale del territorio.

I reperti megalitici presenti nel territorio di Filitosa.
Prescindendo dalle statue-stele, certamente più moderne rispetto alla realtà megalitica iniziale del territorio, esistono nel sito di Filitosa molti megaliti che denotano caratteristiche magico-rituali (ad esempio pietre a cupola entro le quali si possono emettere suoni che vengono amplificati).
In prossimità di quello che viene definito nelle guide come il “monumento occidentale” si rinvengono due reperti molto interessanti:
- una costruzione vulviforme
- una costruzione a forma di U, o, come viene indicato in lingua corsa, “u capitoru”.


La pietra vulviforme.
La pietra vulviforme presenta una angolazione tale, per cui, inserendo la bussola nella “cona” (la parte culminante bassa) si legge un angolo di 268°. In detta direzione appare collocato il grande monolite, indicato in guida come “Monumento cultuale occidentale”. Osservando ancora in tale direzione si scorge la collimazione fra la punta sinistra del monolite e la sky-line.
Ciò ha fatto emergere l’ipotesi che si trattasse di un allineamento equinoziale. La verifica, effettuata in data 23 settembre 2002, ha fornito la prova del perfetto avverarsi della collimazione.
L’allineamento equinoziale di Filitosa trova riscontro, in Lunigiana, nell’allineamento equinoziale del sito di Scornia (etimologia celtica da skeir = rocce).
Questo sito del Caprione, più tardo rispetto ai siti megalitici che formano l’immagine di Cassiopea, presenta:
- un cerchio di pietre, all’interno del quale esiste un altare monolitico a sezione triangolare;
- un secondo cerchio di pietre, all’interno del quale esiste un altare formato da una base e da una tavola sovrapposta, portante al centro una sella;
- il templum, formato da due trincee di grandi massi , che si incrociano secondo la direzione meridiana e la direzione equinoziale;
- al centro delle due trincee esiste il solium dell’augure, il sacerdote incaricato dell’osservazione del volo degli uccelli, secondo la liturgia delle Tavole di Gubbio;
- la canoa-tantrica, cioè una pietra a doppia sella in cui si possono sedere un uomo ed una donna, ciascuno dalla propria parte, modellata per adattarsi alla diverse fisiologie;
- una pietra con seggio vulviforme-passante-orizzontale , modellato dall’uomo, orientato al sorgere del solstizio invernale;
- due seggi vulviformi modellati dalla natura;
- una pietra a forma di calamita, di probabile origine naturale.


Il “capitoru”.
Da una prima ricognizione è apparsa la probabilità che la struttura mostrasse un allineamento sostiziale estivo.
Il 25 ottobre 2002, il ricercatore corso Antoine Ottavi, ha effettuato una prima osservazione tramite della Luna, che, a mezzo del proprio programma astronomico computerizzaro, aveva scoperto che quel giorno presentava le stesse coordinate altazimutali del Sole che tramonta al solstizio estivo. L’osservazione ha dato esito positivo. Si attende la conferma sperimentale al prossimo solstizio estivo (21 giugno 2003).
Il collegamento con la Lunigiana si ritrova nella pietra ad U di Groppina (Tellaro). Detta pietra, visibile lungo la mulattiera che da Tellaro porta a Zanego, è posta in una terrazza da cui si scorge il tramonto del Sole al solstizio estivo. Oggi l’azimuth del sole, al massimo dell’amplitudine occasa, coincide con il corno sinistro della pietra ad U. Perché il Sole possa tramontare all’interno della sella, occorre che l’arco diurno venga aumentato dell’ampiezza di due Soli (32’ + 32’). Per assistere a questa condizione occorre riportarsi indietro nel tempo di circa quattromila anni.
Questa morfologia, presente a Filitosa ed a Groppina (etimologia germanica da krupp = grandi massi) si ritrova anche a Cnosso (Corni della consacrazione - altare del Doppio Asse)..
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