Monte Grosso (Riomaggiore) – pietra-altare con coppella, posta sul crinale, in prossimità della struttura dolmenica orientata Nord/Sud e della struttura a uovo spezzata a metà ed orientata a Sud. (foto E. Calzolari).
La Pietra-Altare di monte Grosso
Lungo il Sentiero N° 1 delle Cinque Terre, in prossimità di Monte Grosso, esattamente all’incrocio con il Sentiero 4/e, determinato dalla presenza del vecchio segnale per le "basi misurate" della marina, si trova una interessante pietra-altare, con coppella centrale.
Questa grande pietra risulta posizionata esattamente sul crinale, in un sito che, se fosse privo di alberi, consentirebbe di vedere sia il sorgere del Sole sulle Alpi Apuane sia il tramonto su Monte Capri, e di poter fare ipotesi calendariali.
Nessuno ha finora voluto sancire la sacralità di questo manufatto, che, in calendario diffuso qualche anno fa dalla Cassa di Risparmio della Spezia, era stato definito semplicemente come “masso con cavità” (Le pietre del golfo - Le testimonianze più antiche). E’ invece credibile che questa pietra-altare sia inseribile nel contesto della sacralità degli altri reperti di Monte Grosso, e cioè la struttura dolmenica orientata Nord/Sud e la pietra a uovo, tagliata a metà con una fessurazione posta lungo la linea meridiana (Nord/Sud).
L’importanza di questo allineamento ci è fornita dallo shamanismo eurasiatico, che considera la linea Nord/Sud come la linea della vita. A tutt’oggi - come riferisce l’esploratore spezzino Davide Bellatalla, Accademico delle Scienze della Mongolia – nelle tribù nomadi che vivono a quelle latitudini, ove mai è arrivata la missione della Chiesa Ortodossa russa o la missione del Partito Comunista dell’Unione Sovietica, lo shamano fa orientare le tende con la porta di entrata esposta a sud, in modo da entrare nella tenda guardando di fronte la linea che è fonte della vita.
Lungo il Sentiero N° 1 delle Cinque Terre, in prossimità di Monte Grosso, esattamente all’incrocio con il Sentiero 4/e, determinato dalla presenza del vecchio segnale per le "basi misurate" della marina, si trova una interessante pietra-altare, con coppella centrale.
Questa grande pietra risulta posizionata esattamente sul crinale, in un sito che, se fosse privo di alberi, consentirebbe di vedere sia il sorgere del Sole sulle Alpi Apuane sia il tramonto su Monte Capri, e di poter fare ipotesi calendariali.
Nessuno ha finora voluto sancire la sacralità di questo manufatto, che, in calendario diffuso qualche anno fa dalla Cassa di Risparmio della Spezia, era stato definito semplicemente come “masso con cavità” (Le pietre del golfo - Le testimonianze più antiche). E’ invece credibile che questa pietra-altare sia inseribile nel contesto della sacralità degli altri reperti di Monte Grosso, e cioè la struttura dolmenica orientata Nord/Sud e la pietra a uovo, tagliata a metà con una fessurazione posta lungo la linea meridiana (Nord/Sud).
L’importanza di questo allineamento ci è fornita dallo shamanismo eurasiatico, che considera la linea Nord/Sud come la linea della vita. A tutt’oggi - come riferisce l’esploratore spezzino Davide Bellatalla, Accademico delle Scienze della Mongolia – nelle tribù nomadi che vivono a quelle latitudini, ove mai è arrivata la missione della Chiesa Ortodossa russa o la missione del Partito Comunista dell’Unione Sovietica, lo shamano fa orientare le tende con la porta di entrata esposta a sud, in modo da entrare nella tenda guardando di fronte la linea che è fonte della vita.